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Indagine su dossier illegali: tra gli “spiati” Agnelli, Allegri, CR7 e Gravina

Maxi indagine della procura di Perugia su quella che sembra essere la più ampia violazione delle banche dati statali nella storia recente italiana.

Indagine dossier illegali

Come riporta La Repubblica, nonostante la Procura ritenga che ciò possa configurare una complicità nel reato, una parte delle informazioni è stata utilizzata per avviare indagini che altrimenti non sarebbero state avviate, mentre il resto è stato impiegato per scopi personali. Questa è, in sostanza, l’accusa che la procura di Perugia rivolge a Striano (59 anni, attualmente rimosso dall’ufficio) e al suo ex capo, il magistrato della Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati. Per comprendere gli eventi descritti nelle 66 pagine dell’ordine di comparizione, è necessario rispondere a due domande chiave: cosa cercava Striano e perché aveva accesso a una così vasta mole di documenti?

Striano operava nell’ufficio del Gruppo Sos della Dna, responsabile di ricevere segnalazioni di operazioni sospette inviate dalle banche riguardanti transazioni finanziarie che potrebbero nascondere attività di riciclaggio o altri reati. Questo ufficio aveva anche accesso a importanti database statali contenenti informazioni sensibili sui cittadini, come il Serpico (dati anagrafici e redditi), il Siva (Segnalazioni di operazioni sospette), lo Sdi e il Sidna (registro e documenti giudiziari), il CatastoInfocamere e Telemaco. Tuttavia, l’accesso a tali informazioni dovrebbe avvenire esclusivamente per motivi di servizio, ovvero per condurre indagini di interesse per l’Antimafia.

Secondo la procura di Perugia, Striano avrebbe violato questa regola, entrando nel Siva senza alcuna ragione investigativa reale per cercare segnalazioni sospette su 78 personaggi famosi, tra cui membri del governo, parlamentari, e personalità pubbliche. La maggior parte delle falle di informazioni si verificava sincronizzando con eventi politici rilevanti, come la formazione di un nuovo governo o una controversia pubblica.

Striano controllava praticamente tutto l’attuale Governo, ma non solo. Nelle ricerche spuntano anche personaggi del mondo dello spettacolo (Fedez e l’agente dei vip Lucio Presta) e dello sport, con particolare interesse per la Juventus: tra questi l’ex presidente Andrea Agnelli, l’attuale allenatore Massimiliano Allegri e l’ex bianconero Cristiano Ronaldo.

Il motivo dietro le azioni di Striano rimane un mistero, poiché non è accusato di corruzione. Tuttavia, la procura sostiene che in quattro casi, il magistrato antimafia Laudati gli avrebbe chiesto di accedere abusivamente ai database «per ragioni estranee al suo servizio e in esecuzione di un disegno criminoso». In un caso, Laudati avrebbe tentato di avviare un’indagine sulla base di informazioni errate sul presidente della FIGC, Gabriele Gravina, fingendo di aver ricevuto segnalazioni di reato dalla procura di Salerno quando, in realtà, provenivano da una fonte vicina al presidente della Lazio, Claudio Lotito.

In un altro episodio, Laudati avrebbe richiesto interrogazioni alle banche dati su una società interessata all’acquisto di un convento di suore a Santa Severa, sul litorale romano, aleggiando sospetti di interessi mafiosi. La procura sostiene invece che l’unico interesse era personale, poiché Laudati era proprietario di un immobile nella zona e desiderava evitare possibili speculazioni edilizie davanti a casa sua.

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