DS MALAFRONTE: “AKRAGAS E ANDRIA CE LA FARANNO, PER LA SALVEZZA DICO BATTIPAGLIESE E ARZANESE”

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Attualmente è consulente scout nel centro sud per il Santarcargelo Calcio (Lega Pro, girone B), ma Alessandro Malafronte, ex direttore del Marcianise ed ex dirigente del Gragnano, è soprattutto un grande conoscitore del calcio meridionale e dei gironi H ed I della Serie D. Il suo, quindi, non può che essere un importantissimo punto di vista mediante cui analizzare il finale di stagione nei due raggruppamenti del mezzogiorno d’Italia.

Partiamo dal girone H: la vittoria del Potenza ha riaperto i giochi. Ci aspetta un finale di stagione al cardiopalma…
La stagione del Potenza è straordinaria, stanno compiendo una vera e propria impresa calcistica, simile alla stagione del Marcianise dell’anno scorso. Tuttavia credo che, nonostante le due sconfitte consecutive, sia ancora la Fidelis Andria la squadra favorita e che vincerà. Domenica c’è Taranto-Potenza e vedremo chi delle due darà testa fino alla fine alla squadra di Favarin”.

Nel girone I invece i giochi sembrano fatti…
Non ho mai avuto dubbi sulla forza dell’Akragas, di gran lunga la squadra più forte del raggruppamento. Torrecuso, Agropoli e Rende ci hanno provato fino alla fine, ma non sono riuscite a tenere il passo degli uomini di Feola, che ho visto diverse volte dal vivo e devo dire che hanno veramente pochissimi punti deboli”.

I giochi per non retrocedere sono ancora aperti in entrambi i gironi...
Ebbene sì, sono coinvolte, tra l’altro piazze storiche, penso alla Battipagliese e al Sorrento. Complimenti a Condemi per il lavoro che sta facendo a Battipaglia, perché credo che in questo momento sia la squadra che più delle altre abbia possibilità di salvarsi. Mentre nell’altro girone sono sicuro che ce la farà l’Arzanese, perché è guidata da un signor allenatore come Enzo Potenza e me lo auguro, anche perché la famiglia Serrao non meriterebbe per nulla un’altra retrocessione”.

Qual è il progetto che l’ha maggiormente sorpresa e colpita nei due gironi?
Per quanto riguarda il girone I a me sono piaciute molto Leonfortese e Frattese, che ho visto giocare e che hanno diversi elementi interessanti in rosa, tra l’altro sono squadre molto giovani che attraverso programmazione, organizzazione e razionalizzazione dei costi e con budget non di prima fascia rischiano seriamente di approdare nei play off. Nel girone H, invece, al di là del Potenza, molto bene la Sarnese. Però in un calcio che vive anche quest’anno situazioni kafkiane, come il Torrecuso che non si presenta ad Agrigento, vorrei sottolineare due piazze che stanno portando avanti progettualità non comuni: una è il Campobasso (girone F) dove veramente c’è una città intera che guida, anche economicamente, la squadra di calcio, dove sponsor, singoli investitori, tifosi sostengono la squadra in un unico blocco. Ecco, io credo sia quella la strada che bisogna seguire per evitare tracolli societari che sono all’ordine del giorno. L’altra è il Monopoli che, nonostante la stagione magari non sia quella che avevano in mente i dirigenti, non ha cambiato guida tecnica, dimostrando che serietà e programmazione sono elementi imprescindibili. Mi auguro ora possano vincere la Coppa Italia. Chi vuol fare calcio in una determinata maniera farebbe bene a prendere esempio da piazze e società del genere”.

Parliamo delle sue ex squadre, partiamo dal Marcianise.
In realtà ho seguito poco ciò che sta accadendo lì, dispiace per questo tipo di stagione, ma la salvezza è comunque dietro l’angolo e credo non avranno problemi ad ottenerla”.

Il Gragnano è invece ad un passo dal ritorno in serie D…
E questa è una notizia straordinaria. Il Gragnano è l’unica squadra al mondo della quale mi sento veramente tifoso, lì ho dato i primi calci ad un pallone, lì ho mosso i primi passi da dirigente. Complimenti a tutta la società e al presidente che non conosco, ma che in due anni di calcio ha fatto l’en-plein, due vittorie in due campionati. Lo merita la città, lo meritano i suoi tifosi, auspicando che quanto prima si possa risolvere il problema stadio”.

Michele Mastrobuoni

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