VALLO DELLA LUCANIA.  Ventotto punti, quinto posto in classifica nel girone H, uno stato di forma fisico e psicologico eccellente. La realtà più piccola del panorama è quella che riesce ad esprimere il calcio più vincente e con costi moderati. Dici Gelbison e viene immediato l’accostamento con la parola “favola”. Che, però, non ha una fine o un tempo di durata ristretto. Dura da quattro anni, porta risultati strepitosi ed in questa stagione sta partorendo una specie di miracolo. Rossoblù in zona playoff, con gli stessi punti della corazzata Brindisi, a due lunghezze appena dal Taranto e pronta ad inserirsi nel discorso di vertice se la Fidelis Andria (prossimo avversario) dovesse essere penalizzata per il caso D’Agostino.Partita a fari spenti, per una semplice salvezza, ma potenzialmente in grado di competere per l’altissima quota.Forse Logarzo non ha un’ampia gamma di alternative. Ma il presidente Angelo Noce è pronto ad un ulteriore sforzo: «C’è la voglia di irrobustire la rosa, senza però intaccare i grandi equilibri del gruppo». Ecco, appunto, gli equilibri. La Gelbison ha trovato una compattezza unica. Vince da cinque partite consecutive (nelle quali ha realizzato nove reti, subendone una soltanto, su rigore), ha senior di grosso spessore ed under di qualità superiore alla media.L’uomo di punta è Vincenzo Varriale, nove volte a bersaglio in appena 12 gare. Poi Sica, da una vita a Vallo. E quel centrocampo da far invidia: governato dall’immenso Tricarico, velocizzato da Santonicola, così forte da permettersi il lusso di tenere in panchina uno come Manzillo. Super la difesa con Cacace e Pastore centrali e Spicuzza tra i pali. Eccezionali gli under: il terzino goleador Gala, il pupillo Consiglio, i 95 Bovi, Marchesano e Monzo, i ’96 di lusso Iorio e Marmoro. Manco una scelta sbagliata. Tutto funziona come fosse un’armonica. E pensare in grande è diventato lecito. Perché grandi si è diventati col lavoro. Pur essendo la realtà di D più piccola della provincia di Salerno.

Filippo Zenna

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