INCHIESTA JUVENTUS LA CAMERA PENALE CONTRO IL TRIBUNALE DI TORINO

0

Ciro Santoriello uno dei tre pm

Lo diciamo da tempo, indagare e ingolfare la macchina della giustizia per far carriera mettendo sotto inchiesta la Juventus con accuse che poi fanno acqua da ogni parte è controproducente anche se si tenta l’effetto PalamarA, fare carriera. La camera penale, l’istituzione che riunisce gli avvocati protesta perché certe decisioni sembrano prese «per il clamore mediatico dei procedimenti»  I tribunali italiani sono  intasati e che i tempi della Giustizia sono  abnormi da preoccupare anche l’Unione Europea è cosa nota. E il Tribunale di Torino non fa eccezione (anzi…). Eppure per portare avanti i casi mediaticamente più eclatanti si trova sempre posto. Questo il succo del comunicato del Consiglio Direttivo della Camera penale di Torino con il quale si invita il Tribunale di Torino a ritirare due decreti contenenti criteri per le priorità per le udienze preliminari e per l’assegnazione ai gip dei processi. I decreti in oggetto creavano un’ulteriore corsia preferenziale per i casi che coinvolgevano società quotate in Borsa. Una coincidenza che ha irritato gli avvocati torinesi che, nel loro comunicato fanno esplicito riferimento alla Juventus, sostenendo che il Tribunale ha introdotto quella corsia «su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza di un noto procedimento penale che ha avuto e ha tuttora un clamore mediatico rilevante», ribadendo che  «non possono essere le eventuali aspettative dell’opinione pubblica a dettare l’agenda del Tribunale di Torino». la camera penale di fatto ritiene che i pm che conducono l’inchiesta Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello (foto) stanno facendo pressione per celebrare presto il processo.

 

 

IL FATTO

Sotto accusa il Tribunale che secondo la Camera Penale avrebbe ceduto alle pressioni dei pm. Una circolare accelerebbe le procedure per i casi che coinvolgono società quotate in borsa. La Camera penale «Vittorio Chiusano»(EX PRESIDENTE DELLA JUVENTUS) la tocca piano, visto che parliamo (anche) di calcio: in una nota, i penalisti accusano il presidente del tribunale di aver modificato «i criteri di priorità nella trattazione degli affari penali, su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza di un noto procedimento penale che ha avuto e ha tuttora un clamore mediatico rilevante». Insomma: per consentire di celebrare con una celerità sconosciuta ad altri procedimenti l’udienza preliminare del processo sui conti della Juve, anche prima del 31 gennaio.

Per capire, bisogna riavvolgere la storia fino al 15 novembre quando il presidente vicario del tribunale, Modestino Villani, scrive il primo decreto, in vista di uno «schema di variazione tabellare del settore penale che prevede una redistribuzione delle materie tra le sezioni penali e una diversa allocazione dei giudici». Dunque — riassume la Camera penale — disponeva «che si potessero celebrare esclusivamente le udienze preliminari per i processi con imputati sottoposti a misura cautelare, con rinvio di quelli già in corso, e sospensione delle assegnazioni delle richieste di rinvio a giudizio a ciascun gip a data successiva al 31 gennaio 2023». Mossa criticata dagli avvocati: «Scarsamente condivisibile, atteso che la mancata celebrazione delle udienze preliminari non era accompagnata da un progetto di organizzazione che potesse poi favorire la celebrazione delle successive fasi dibattimentali prima dell’anno 2024».

Lascia un commento