INTER E’ SCUDETTO MA C’E’ CHI PENSA DI FAR RIAPRIRE CALCIOPOLI PER I NERAZZURRI

La trionfale scalata dell’Inter  ha portato allo scudetto anche se in un anno difficile e con la rinuncia della Juventus. Non a caso Conte scelse di restare quando la Juventus si suicidò prendendo Pirlo. E’ evidente che il tricolore neroazzurro non può non far accendere i riflettori sulle pendenze. In primo luogo la situazione debitoria che tutti vogliono insabbiare aspettando chi poi mette la pezza giusta magari facendo prescrivere anche questa situazione. Nelle ultime ore però è sceso in campo Sandulli il giudice di secondo grado all’epoca di calciopoli ma anche oggi.

  • Il presidente della Corte Sportiva d’Appello Nazionale della FIGC è chiaro: l’illecito sportivo della Juve non è stato accertato.
  • Sandulli ritorna sul processo farsa dell’estate 2006: in poco più di 2 settimane, la Juve di Capello su retrocessa in serie B.

PARLA SANDULLI

“La pena inflitta alla Juventus fu rivista rispetto a quella del Giudice di primo piano, ma ne erano consapevoli anche i dirigenti del club. Io non avrei assegnato lo scudetto all’Inter terza classificata, non aveva vinto nulla. Era bene che ci fosse un buco per ricordare quelle anomalie. La Juve è stata condannata senza alcuna certezza. È questo l’aspetto più grave di tutta la vicenda, oltre al fatto che l’Inter sia stata “premiata” con qualcosa che non apparteneva. Il marcio del calcio è tutto racchiuso in Calciopoli. I tifosi bianconeri confidano nella giustizia anche se sarà complicato, in quanto il caso è caduto in prescrizione il 18 luglio del 2011.

“Era bene ci fosse un buco per ricordare quelle anomalie“. Commesse, tra l’altro, pure dalla società nerazzurra di quegli anni, nonostante ex dirigenti di allora e parenti prossimi facciano sempre di tutto per negarle o addirittura insabbiarle con la fittizia pecetta dell’onestà, e se gli fai riascoltare qualche intercettazione si appellano ai toni. Come se il senso di una frase del tipo “Lì non devono fare sorteggi (arbitrali), lì devono… eehhh” oppure “Digli a Bertini che è determinante domani (…) smuova quella giusta, quella giusta, quella giusta (ripetuto tre volte)” possa cambiare a seconda del modo in cui veniva pronunciata. È da presa in giro, ma in tanti lo hanno fatto e continuano a farlo”.

“Sempre a proposito di quelle ‘anomalie’ che alla Juve di Moggi costarono la retrocessione in serie BSandulli ha specificato: “Che ci fossero abitudini insane è fuori di dubbio, non è provato che queste avessero alterato i risultati”. Quindi il campionato 2004/05, unico finito sotto inchiesta, non era stato falsato. Non lo dico io, lo dichiara un giudice di quella corte federale che condannò solo la Juventus alla retrocessione, e che quell’estate non ebbe a disposizione le intercettazioni che coinvolgevano l’Inter, esaminate successivamente dal giudice Palazzi, il quale vi riscontrò un illecito a tutto tondo. Mentre quello attribuito alla Juve era “un tentativo di illecito che non è stato possibile accertare se sia arrivato a conclusione”.

Madama venne quindi mandata in B e privata di 2 scudetti per un sospetto non accertato. Ribadisco, lo dice Sandulli, un giudice federale in attività, mica un avventore alticcio del bar sotto casa. Ricordo agli smemorati che, per penalizzare la Juve, fu necessario una somma di articoli 1 (mancanza lealtà, probità e correttezza sportiva) del codice di giustizia sportiva per arrivare ad un articolo 6 (illecito). Il celeberrimo “illecito strutturale”, aborto giuridico inventato ad hoc proprio da quella corte federale nell’estate del 2006.Ci sarebbe materia a sufficienza per riaprire il processo sportivo, nonostante l’opposizione ostativa di parecchi media e, soprattutto, larga parte del potere politico e dell’establishment del governo sportivo, composto da uomini scelti proprio dalla politica. A Milano festeggino pure tranquilli il loro tricolore, nessuno gli rovinerà la festa, su Calciopoli continueranno tutti a fare quelli che non vedononon sentono Sandulli e non parlano. In sintesi: non gliene frega nulla”.