INTER-JUVENTUS:QUASI UNA FINALE TRA OPPOSTI E SOMIGLIANZE

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Simone Inzaghi contro Allegri? Occhio a queste cifre: una sfida pazzesca –  Libero Quotidiano

 

Domenica sera si arriva a uno snodo importante del campionato, l’ incrocio tra Inter e Juve è uno di quei match di cartellone che può dire tanto per le sorti del campionato. Siamo alla 23esima giornata, per alcuni siamo già alla resa dei conti, per altri prevalere non pregiudicherebbe la vittoria del titolo. Di certo in palio ci sono più di tre punti, per due squadre che steccano così poco bloccare il cammino dell’avversaria può significare molto in chiave titolo.

Come una finale?

Non proprio perché in una finale la posta non può essere spartita, mentre all’andata fu proprio così: la sfida tra le squadre più forti del nostro campionato di ingessata dalla paura di perdere metà del bottino. Il secondo tempo di Juventus-Inter non fu lo spot migliore al calcio italiano. Della finale, però, ci sarà la tensione, il cuore dei tifosi che sussulta a ogni passaggio, attenzione massima a ogni errore. Chi perde vivrà quel tipo di delusione. Tuttavia, ci sarà tempo per rimediare soprattutto per l’Inter che continuerà ad avere il destino nelle proprie mani, ma resterà anche il tempo ai meneghini per farsi ancora male da soli, rievocando i fantasmi degli asterischi del 2022. E’ su quel tipo di pressioni che gioca la comunicazione mediatica di Max Allegri, tra tennisti, guardie e ladri, rispedita prontamente al mittente da Marotta come un colpo di Sinner.

Simili e diversi

Il primo dato che balza all’occhio è che queste squadre perdono poco, indice di un campionato che ha presenta tante squadre scadenti ma anche di solidità Allegri e Inzaghi sono due che quando c’ è da chiudersi non badano a fronzoli. In tal senso parlare di un’Inter spumeggiante dalle trame di gioco complesse come contraltare di una Juve difensivista e catenacciara può essere riduttivo, se non errato. Contro la Fiorentina l’Inter si è difesa per larghi tratti con tutti gli uomini sotto la linea della palla, situazione palesatasi varie volte in stagione. L’arma più pericolosa per la Juventus possono essere le transizioni, anziché le azioni reiterate. La Juve dal canto suo ora sta segnando molto, trovando anche buone combinazioni. La differenza sostanziale è una: la tecnica degli uomini di Inzaghi sta nel colpire il pallone quella di quelli di Allegri nel condurlo. In altre parole, all’Inter per segnare è fondamentale passare bene la pala alla Juve condurla con rapidità. Ciò avviene anche nelle transizioni dell’Inter, dove l’unico interprete in grado di trappare in velocità è Thuram.

Dunque che partita sarà il Derby d’Italia?

Si, scrivo “derby d’Italia” un po’ in polemica (scherzosa) con il direttore di questo blog, ma soprattutto perché, senza scomodare questioni storiche e il maestro che fu e resterà Gianni Brera, a oggi Inter-Juventus è il meglio che il calcio italiano possa offrire, la partita che tutti vogliono vedere. Sono facile profeta se dichiaro che  farà il record di ascolti in stagione. Il solo augurio è che i due uomini in panchina, bravi e razionali, forse anche banali, non decidano di accontentarsi di bere mezzo bicchiere di derby a testa (come fecero all’andata) lasciando a secco chi invece vorrebbe godersi novanta minuti di ebbrezza di sano spettacolo calcistico. Carmine Infante

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