LA CORTE EUROPEA RIAPRE CLAMOROSAMENTE CALCIOPOLI, AMMESSO IL RICORSO DI GIRAUDO
Una premessa è d’obbligo. La Cedu (corte europea) respinge circa il 90% dei ricorsi che riceve, dichiarandoli «inammissibili». Ha ammesso però il ricorso di Antonio Giraudo e questo vuole dire tantissimo. Un’altra premessa va fatta a difendere Giraudo è avvocato torinese Amedeo Rosboch ma anche colui che agli inizi degli anni 90 cambio il corso e la storia del calcio con la sentenza Bosman il belga Jean-Louis Dupont. Quando si dice che la giustizia è lenta ma arriva, e dopo la lunga attesa ecco che si apre uno spiraglio importantissimo sulla ridiscussione di calciopoli, quella farsa mondiale per cercare di distruggere la Juventus.
PARLANO GLI AVVOCATI
Ci fu una macroscopica violazione dei diritti della difesa”, per non parlare “della ragionevole durata del processo”, hanno spiegato i legali di Giraudo, che ora potranno giocare insieme al suo assistito l’ulima partita giudiziara davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo
E ora cosa succede? Lo spiega il Corriere della Sera: lo Stato italiano dovrà produrre i documenti a propria difesa; poi, nel caso, oltre alle contro-deduzioni, inizierà la discussione.
“Furono lasciati soltanto sette giorni per predisporre le difese, tempo insufficiente anche solo per la lettura di un fascicolo di oltre 7.000 pagine”, spiegano i legali di Giraudo.
Le conseguenze di un giudizio favorevole, per l’ex dirigente juventino – riporta Nerozzi sul Corriere.it -, potrebbero essere clamorose, anche se clamorose furono alcune pronunce proprio della Cedu: “Una decisione in tal senso aprirebbe una voragine, per calciopoli”, aveva osservato l’avvocato Rosboch.
I FATTI
Antonio Giraudo, ex dirigente della Juventus dal 1994 al 2006, può clamorosamente ribaltare il processo Calciopoli. Infatti, l’ex amministratore delegato bianconero presentò mesi fa la richiesta di ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che secondo quanto riportato dal Corriere della Sera sarebbe stata accettata dai giudici.La posizione del dirigente, ormai 75enne, è molto chiara: l’Italia avrebbe violato l’art. 6 della Convenzione che garantisce un giusto processo e l’accesso a un tribunale precostituito per legge. In altre parole, lo Stato ha violato i diritti della difesa. I legali di Giraudo – Amedeo Rosboch e Jean-Luis Dupont – hanno portato queste tesi davanti alla CEDU che ha esaminato i documenti e carte, fino a giudicare ricevibile il ricorso. Che cosa succederà ora ad Antonio Giraudo?
PARTE IL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA
L’ex braccio destro di Luciano Moggi potrà difendersi presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo. Una parziale vittoria per Antonio Giraudo, accusato per associazione a delinquere nello scandalo Calciopoli. Ora, però, ci sarà una rivincita grazie al ricorso che presenteranno i suoi avvocati.
Dopo l’annullamento della condanna ad un anno e otto mesi, Giraudo ha provato un’ultima e insperata soluzione per far valere le sue ragioni, presentando un ricorso che nella maggior parte dei casi viene bocciato. Dunque, comincerà un nuovo iter, nuovi documenti e nuovi processi. Lo stato italiano dovrà sostenere le proprie tesi davanti alla Corte Europea, mentre Giraudo spera di ribaltare il tutto e riprendersi una sua rivincita. Sergio Vessicchio