DA QUANDO LE SOCIETÀ DEVONO COMUNICARE L’ISCRIZIONE AI CAMPIONATI? di Francesco Nettuno

Oggi parliamo di crisi del calcio, anche se bisognerebbe fare un articolo a parte per la crisi dei valori umani che sta letteralmente trascinando il calcio italiano verso il baratro, soprattutto nelle serie inferiori, ma questo argomento lo affronteremo prossimamente. Parliamo invece di società che annunciano l’iscrizione al campionato di competenza…un momento…ma da quando una società di Lega Pro, di Serie D, deve comunicare ai tifosi che parteciperà al prossimo campionato? Fino a poco tempo fa c’era qualche squadra che non riusciva ad iscriversi e di conseguenza falliva, oggi invece? Siamo giunti alla fine di Giugno 2017 e nelle serie inferiori c’è una confusione senza precedenti: squadre a rischio fallimento, a rischio iscrizione, titoli che passano da una città ad un’altra, dirigenti che si dimettono, promesse e smentite a distanza di poche ore, insomma, la confusione più totale! La cosa che però mi ha colpito di più è che molte squadre si sono trovate costrette a comunicare l’iscrizione al campionato, cosa che negli anni 90, ad esempio, era impensabile! La crisi sta attanagliando l’intero mondo del calcio con la maggioranza dei club in costante perdita e con il costante rischio di fallimento. Tutti i giorni c’è sempre l’appello di qualche presidente che elemosina nuovi ingressi in società, sponsor e tant’altro pur di non restare con l’acqua alla gola e in balia dei tifosi i quali non sempre riescono a comprendere quanto siano elevati i costi di una squadra, ad esempio, di Serie D. Spesso mi chiedo dove vogliono arrivare i dirigenti della Lega Calcio, della Lega Nazionale Dilettanti ecc.. Vogliamo elaborare nuove riforme? Il calcio sta cambiando! I costi di gestione sono insopportabili anche per gli imprenditori più facoltosi i quali si ritrovano senza un euro dopo appena tre anni di gestione. Chiediamo l’elaborazione di riforme che possano permettere agli imprenditori che si cimentano nel mondo del calcio, non solo di agevolare i costi, ma soprattutto di incentivare a spendere qualcosa in più per i settori giovanili, il futuro del calcio in questa bellissima Nazione! C’è bisogno di una vera e propria rivoluzione che possa portare finalmente un equilibrio dalla Serie A ai dilettanti altrimenti tra 20 anni o più, rischieremo il collasso del calcio italiano. Francesco Nettuno