PANCARO SFIDA MENICHINI SALERNITANA-JUVE STABIA E’GIA’ COMINCIATA

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MENICHINI 1SALERNO. Salernitana-Juve Stabia è pure MenichinicontroPancaro, il vecchio mister – che non significa antiquato – contro il giovane collega diplomatosi a giugno 2010 a Coverciano insieme a Leonardo che presentava la tesi “modulo 4-2-fantasia”. Sulla panca granata, quella più invidiata perché adesso la Salernitana è capolista e vince da cinque partite, siede con merito l’allenatore di Ponsacco, esperto, vicino ai 61 anni e in sella da 24, che divora libri e passa in rassegna in albergo tanti videotape degli avversari. Sull’altra, quella delle “vespe”- rivelazione, siede il debuttante, pure lui appassionato a suo modo di dvd perché Pancaro al cinema ha prestato la voce per il doppiaggio dell’attore cinese Tin Kai Man, “Canotta d’acciaio” nel film Shaolin Soccer.Menichini e Pancaro sono due epoche a confronto: Pippo nasceva nel ’71 mentre il 18enne Menichini si cimentava come ala nella primavera della Fiorentina. Sono stati per anni due uomini separati da un fiume, il Tevere, simbolo della romanità, vissuto da loro due su sponde calcistiche nettamente diverse: Menichini è stato bandiera della Roma e Pancaro, più tardi, un laziale convinto con all’attivo uno scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana prima dei trionfi col Milan.Entrambi ex difensori arcigni, tenaci ma pure dotati di una buona tecnica di base, entrambi uniti dal legame con Mazzone: Menichini è stato per anni il vice di Sor Carletto che a Cagliari ha allenato anche il giovanissimo Pippo Pancaro dal ’92 al ’93, agli inizi della sua carriera di terzino sinistro. Oggi, invece, ci pensa Improta a fare da punto di contatto. Il baronetto di Posillipo, grande protagonista insieme a Menichini del Catanzaro dei miracoli in serie A, è il presidente della Juve Stabia che Pancaro ha blindato da quattordici partite e che adesso vuole spingere verso l’impresa non pronosticabile all’inizio del campionato. «Finché siamo in ballo, balleremo», ha detto Pancaro sognando la vetta della classifica che passa per il colpaccio a Salerno. Vecchio e giovane, esperto e debuttante hanno lo stesso obiettivo: vincere.Non una partita ma il campionato. Se lo facesse la Salernitana, Menichini romperebbe il digiuno personale che dura da molto tempo. Definito daLucchesi «normalizzatore» ai tempi del Pisa, Menichini è spesso subentrato in corsa in panchina perché i club che lo hanno ingaggiato l’hanno sempre apprezzato per la capacità d’infondere serenità alle squadre che allena. La vittoria del campionato, però, è il suo grande cruccio e stavolta, alla guida della Salernitana dei record, potrebbe essere l’anno buono.Se facesse bingo, magari coi granata primi della classe e non attraverso i playoff che sono sempre una lotteria come dimostrano gli spareggi persi da Menichini col Pisa la passata stagione in semifinale contro il Frosinone, l’allenatore della Salernitana potrebbe bissare il successo ottenuto dal suo Lumezzane che fu promosso dalla C2 alla C1. Era il 2007/08, stagione magica non solo per la Salernitana di Fabiani che approdò in B ma pure per il Lumezzane di Menichini (subentrato in primavera a Petrone) che in finale playoff superò il Mezzocorona. Gazzoli in porta, il bravo Nicola, poi Pintoriche fu capocannoniere con 10 gol erano i protagonisti anche della squadra che nel 2008/09 Menichini condusse ad un passo dai playoff per la B.Ci fu comunque modo di brindare… con una Coppa di Lega pro conquistata nel 2010 dal tecnico alla guida della formazione bresciana in finale contro il Cosenza che pochi giorni fa ha eliminato la Salernitana dalla competizione tricolore.

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