RESTIAMO UNITI CONTRO IL CORONAVIRUS di Guglielmo Stendardo

Sono molteplici i motivi che ci spingono a pensare che senza l’unione, l’unità di intenti, la solidarietà, non riusciremo mai a sanare, a riequilibrare e ad affrontare le conseguenze drammatiche post corona virus. Questo lo diciamo soprattutto all’Europa. Ma non abbastanza a noi stessi. L’intervento dello Stato e l’erogazione di sussidi sono determinanti ma non possono che avere una durata limitata.
Il nostro sistema economico, sociale, culturale tornerà a crescere, sostenendo il peso del debito pubblico, solo se rilanceremo investimenti, competenze, merito, ricerca, concorrenza.
Nel Decreto Rilancio vi sono una serie di misure che vanno incontro alle esigenze dei lavoratori, delle imprese e delle famiglie.
-Per quanto riguarda lo sport, invece, all’articolo 105(Disposizioni in materia di lavoratori sportivi)è riconosciuta per i mesi di aprile e maggio 2020, ai lavoratori sportivi un’indennità pari a 600 €, riconosciuta dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 200 milioni di euro per l’anno 2020(e’prudenziale stimare che siano almeno 165.000 i soggetti che svolgono l’attività di collaboratore sportivo come esclusiva fonte di reddito),
È stabilita poi la possibilità, per i lavoratori dipendenti iscritti al fondo pensione sportivi professionisti con retribuzione annua lorda non superiore a 50.000 €, di accedere al trattamento di integrazione salariale di cui all’articolo 22 del decreto-legge numero 18 del 2020, limitatamente ad un periodo massimo di nove settimane.
-All’articolo 210 (disposizioni in tema di impianti sportivi) in ragione della sospensione delle attività sportive, le parti dei rapporti di concessione, comunque denominati, degli impianti sportivi pubblici possono concordare tra loro, dove il concessionario ne faccia richiesta, la revisione dei rapporti concessori in scadenza entro il 31 luglio 2023, mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico finanziarie originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, in modo da favorire il graduale recupero di proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati.
La norma intende agevolare le associazioni e società sportive, professionistiche e dilettantistiche, che operano sull’intero territorio nazionale, consentendo loro di non procedere, fino al 30 giugno 2020 al versamento di canone di locazione concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali, che nel periodo in considerazione sono rimasti inutilizzati per factum principis.
I versamenti sospesi sono effettuati in unica soluzione entro il 31 luglio o mediante rateizzazione fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di luglio 2020.
Secondo Le rilevazioni del CONI e dell’Istituto credito sportivo il numero totale degli impianti pubblici censiti ammonta a circa 76.000 unità.
-All’articolo 211 (costituzione del fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale) per far fronte alla crisi economica dei soggetti operanti nel settore sportivo, è istituito nello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze il “ Fondo Salva Sport” le cui risorse come definite dal comma 2 sono trasferite al bilancio autonomo della presidenza del consiglio dei ministri, per essere assegnate all’ufficio per lo sport per l’adozione di misure di sostegno e di ripresa del movimento sportivo.
Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 2022, una quota pari allo 0,3% del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuata in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on line, sia tramite canali tradizionali, verrà versata all’ entrata del bilancio dello Stato per la successiva Riassegnazione sul fondo di cui al comma 1.
Il finanziamento del predetto fondo e’ determinato in misura comunque non inferiore a 40 milioni di euro per l’anno 2020, e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
-All’articolo 211 bis (disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici) in considerazione dell’eccezionale situazione determinatasi a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, le federazioni sportive nazionali, possono adottare, anche in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento sportivo, provvedimenti relativi all’annullamento, la prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici, ivi compresa la definizione delle classifiche finali, per la stagione sportiva 2019-2020, nonché i conseguenti provvedimenti relativi all’organizzazione, alla composizione e alle modalità di svolgimento delle competizioni 2020/21.
La norma in esame, in previsione dell’ingente mole di controversie che potrebbero scaturire dalle decisioni che le federazioni sportive nazionali saranno presumibilmente costrette ad adottare, a causa del lockdown , in materia di prosecuzione e conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici, per la stagione sportiva 2019 -2020, si prefigge lo scopo di evitare la paralisi dell’ordinamento sportivo attraverso misure, del tutto eccezionali e temporanee, che possano contenere entro tempi certi la durata del predetto contenzioso, Introducendo un rito speciale accelerato per la definizione dei giudizi davanti al TAR e Consiglio di Stato.
Questo decreto, dunque, potrebbe effettivamente rilanciare un sistema, il mondo dello Sport, che negli ultimi tempi ha sofferto tantissimo e che richiede per il futuro riforme strutturali in grado di renderlo sostenibile e in equilibrio.
Dal 3 giugno ci sarà un ritorno alla normalità, bisognerà combattere per eliminare i confini e le barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza.
Questo maledetto Virus, nemico spietato e invisibile, dovrebbe far riflettere e meditare tutti noi: occorreranno azioni concrete e menti profonde in grado di fronteggiare la degradazione umana e il decadimento culturale degli ultimi tempi;
ritrovare un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere.
Mai Come in questo momento, insomma, dobbiamo seguire il messaggio di Charlie Chaplin:”restiamo tutti uniti”.