STENDARDO GUIDA LA SQUADRA DELLA LUISS, CATTEDRA E SPOGLIATOIO, IL DOPPIO RUOLO DELL’EX DIFENSORE BOMBER
Lo scorso anno la squadra di eccellenza della Luiss era allenata da Ledesma compagno di squadra di Guglielmo Stendardo nella Lazio della corsa Champions League. Quest’anno l’avvocato napoletano di Agropoli deve sdoppiarsi dalla scrivania al campo. perché la Luiss oltre che averlo indicato titolare per una cattedra (diritto dello sport) lo ha anche ingaggiato come allenatore della squadra degli studenti solitamente allenata da un campione. Per l’università Stendardo rappresenta un esempio da seguire, è stato colui che più di tutti in Europa e per molto tempo unico in Italia a far valere il doppio ruolo di studente calciatore, poi calciatore laureato e poi calciatore avvocato, traguardi mai riusciti a qualcuno in serie A.
Per i laureandi della Luiss non ci poteva essere esempio migliore, essere allenati da uno che ha questi requisiti rappresenta un modello da seguire e imitare. Per Stendardo passare dall’aula al campo è un gioco da ragazzi per la passione che trasmette e per la competenza e per l’università è stato naturale rivolgersi al difensore cannoniere della serie A con le maglie di Lazio, Lecce, Juventus e Atalanta. Stendardo è un Sarriano, 4-3-3 con ragnatela di passaggi, pochi lanci lunghi, coperture, raddoppi, diagonali e verticalizzazioni. Nella quiete di Roccadaspide, in piena valle del calore, il ritiro della squadra prima di tornare a Roma e cominciare la coppa Italia il 4 settembre e il campionato il 19 di settembre. Lui con l’umiltà di sempre e la competenza di chi potrebbe allenare in serie A lavora sodo ben sapendo di svolgere un importante ruolo quello di docente con giacca e cravatta e allenatore con tuta e scarpette una trasformazione in essere, lui la definisce “rivoluzione culturale” è poi quella adottata per raggiungere i suoi successi e traguardi in campo sportivo, culturale, universitario e ora professionale . E questo personaggio, opinionista tv non finisce mai di stupire. Sergio Vessicchio IN BASSO IL VIDEO CON LE PAROLE DI STENDARDO