UNA GRANDE SALERNITANA FERMATA DAL BENEVENTO NEL FINALE

SALERNO. Nel derby di Benevento la Salernitana non va oltre il pareggio. Dopo l’illusione del primo tempo, chiuso in vantaggio di un gol grazie al rigore realizzato da Coda al ’34, i granata vengono raggiunti dagli avversari sul finale del secondo tempo, anche in questo caso su penalty. Lo realizza Ceravolo all’88.Di Busellato il fallo in area che ha consentito il pareggio del Benevento, ma l’intero secondo tempo è stato in salita per i calciatori della Salernitana, rimasti in dieci per l’espulsione di Odjer poco prima che l’arbitro fischiasse la fine della prima parte della gara. Nell’altro posticipo domenicale della Serie B, il Verona ha vinto 1-0 a Brescia.Alla vigilia della gara, come da abitudine, Bollini ha fatto un salto sugli scogli e faccia al mare ha forse acceso la radiolina. Arrivano brutte notizie: la lotta salvezza è sempre più serrata: il Pisa ha fermato la Spal, Vicenza e Cesena hanno mosso la classifica, la Pro Vercelli ha sfruttato il jolly con la Ternana. Segna il passo solo l’Avellino. Troppo lunga e pazza la B per sperare nelle disgrazie altrui. La “mano” non arriverà, se i granata, da soli contro il loro destino, non saranno capaci di dare un “calcio” alla crisi. Il derby di Benevento espone il cartello di gara bivio: coi sanniti a secco da 2 gare e a digiuno di vittorie nel proprio stadio con la Salernitana da 32 anni, bisogna tornare a casa con punti, altrimenti Bollini rischia grosso e la squadra entra nel tunnel. La partita pesa e l’allenatore l’ha chiaramente definita spartiacque: «Momenti determinanti ce ne sono in B ma questo è proprio il momento clou. Solo compattandoci possiamo salvaguardare maglia e soprattutto la categoria, il patrimonio. Se ci disgreghiamo ed eccediamo in passione e critiche, aumentiamo le difficoltà. Dopo il Trapani abbiamo avuto un confronto deciso e diretto con la squadra, durato molto. Ho avuto anche colloqui individuali con i giocatori ma non voglio alibi. Dopo la Spal sembra che ci sia caduto il mondo addosso, ecco perché parlo di grande equilibrio, perché la squadra sta bene e sta crescendo. Se ne esce solo con unione e compattezza del gruppo, con l’entusiasmo: questa è la ricetta».È stata una vigilia delicata: «In 4 giorni a livello numerico, ambientale e morale ci siamo creati problemi ed è cambiato lo scenario perché siamo passati da una prospettiva quasi playoff ad un’altra condizione. La squadra l’ha percepito ma reagisce con personalità. La mia arrabbiatura è vedere gli allenamenti: la squadra segue ed è applicata ma in campo conta il risultato. La giornata sbagliata nel calcio non esiste. Ora è il momento di reagire. La mia forza è il campo, ho il rispetto della squadra. Non c’è nessun caso. Mi hanno riferito di tante vicende: Rosina è un giocatore della squadra, l’ho sempre avuto a disposizione e la società gli ha dato il permesso. Chi entra è un titolare aggiunto». Poi Bollini chiede tregua agli ultras. «Il sostegno dei tifosi è determinante. A Salerno la curva è da categoria superiore. Se manca l’apporto loro, a Salerno non manca solo il dodicesimo uomo ma il coraggio e l’intraprendenza. Capisco e avverto amarezza e nervosismo ma è il momento di compattarci. Con la Spal abbiamo giocato in un clima particolare, surreale. Adesso andiamo a giocare un derby con una squadra forte: i 33 punti del Benevento in casa propria sono il secondo punteggio interno di tutto il torneo. È una squadra fortissima dalla trequarti in su e infatti 23 dei 39 gol vengono dagli attaccanti. Noi, invece, siamo venuti a mancare nella concretezza e nei trenta metri finali». Tanti dubbi e paure ma pure qualche certezza: le spalle larghe di Coda, centravanti e capitano,i polmoni di Busellato, il recupero di Bernardini (Tuia suo partner, in vantaggio su Schiavi che ha male al ginocchio), il rientro di Odjer per Ronaldo.