US AGROPOLI: LA RIMONTA STORICA DI UNA SQUADRA SOLA

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L'Agropoli ci sarà, l'annuncio dei tifosi

 

Con la difficile vittoria si ieri contro il Castel San Giorgio, sono  ben dieci i risultati di fila incasellati dai Delfini. Un risultato sorprendente per chi ha seguito la storia recente dei ragazzi allenati da mister Ambrosino. Una storia ancora tutta da scrivere, ma che già potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello di una città di ventimila anime che ha sempre respirato aria di calcio, sia per i successi di una società antica come l’US Agropoli sia per le grandi individualità che all’ombra del Castello Angioino Aragonese hanno mosso i primo passi calcistici. Eppure l’US Agropoli di oggi è una squadra sola, in quanto ha pochissimi tifosi al seguito in casa e ancor meno in trasferta, dove praticamente si avventurano solo un numero ristrettissimo di irriducibili e gli addetti ai lavori.

La situazione attuale del tifo agropolese

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I tifosi che decidono di passare la domenica pomeriggio al “Guariglia” sono pochi. Una cinquantina all’incirca, togliendo giornalisti e addetti ai lavori di vario tipo. Ogni domenica mi muovo, a mo’ di pendolo, facendo la spola tra le due estremità delle tribune del settore locali. La situazione è sconfortante. Gli ultras sono pochissime, poche bandiere, c’è qualcuno che comincia a portare di nuovo qualche tamburo. Tutta un’altra storia rispetto alle scene di entusiasmo collettivo viste pochi mesi fa contro il Gallipoli. Dopo la sconfitta nel doppio confronto con i Salentini, gli ultras Agropolesi sembrano aver perso affezione per il club. L’unica trasferta ad aver generato entusiasmo è stato il derby contro la Calpazio. Lo scollamento tra ultras è squadra a causa di risultati non soddisfacenti è qualcosa che dista anni luce dalla mentalità del vero tifoso. In aggiunta a ciò, manca sugli spalti anche il tifoso meno accanito, quello che si reca allo stadio come se andasse a vedere uno spettacolo teatrale, colui che cerca il bel gioco, il divertimento in questo sport.

Una squadra che gioca a calcio

I progressi della squadra sono sotto gli occhi di tutti. Il merito va ai dirigenti e a  mister Ambrosino, capace di resistere nei momenti più duri per poi somministrare lentamente il viatico ai suoi ragazzi: il gioco palla a terra, le triangolazione e le distanze che ora ammiriamo. Una filosofia calcistica  così ben assimilata da poter resistere anche sul prato dissestato del “Guariglia”. Il gioco passa dai piedi sapienti di tanti giocatori con una tecnica che è di categoria superiore. Si pensi a Rabbeni, a Rimoli, a Capozzoli, a Onesto. Proprio su quest’ultimo vale la pena spendere  qualche parola. Contro l’Apice, nella scorsa partita casalinga, Onesto ha dato prova di tutta la sua abilità tecnica, “sciando” sul fango con serpentine rapidissime, laddove avversari e compagni faticavano a tenersi in piedi. Uno spettacolo per il quale vale la pena di sacrificare due ore della soporifera domenica pomeriggio agropolese.

Una storia da “romanzo calcistico”

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La storia recente dell’Agropoli inizia tra mille travagli e preoccupazioni, Il club tra fine agosto e gli inizi di settembre rischia di non potersi iscrivere al campionato di Eccellenza, per mancanza di fondi. Mentre la dirigenza riceve l’inaspettato aiuto di un una cordata di imprenditori e  della BCC di Aquara, il presidente Volpe raduna una dozzina di ragazzini delle giovanile che iniziano la preparazione agli ordini di Villani e Ciardiello. Le prime due uscite stagionali sono un disastro: arrivano ben 13 goal subiti da Sapri e Calpazio. Dopo pochi giorni, grazie agli innesti di Onesto e Raucci, avviene ancora qualcosa di inaspettato. Alla prima di campionato i ragazzi di Villani fermano il Salernum Baronissi sul risultato di 1 a 1, con una prestazione d’orgoglio. Arriva, però, la decisione del giudice sportivo il quale per una sostituzione indebita assegna la sconfitta a tavolino ai Delfini. Subentra mister Ambrosino che ci mette 5 partite per trovare la prima vittoria, lo salva una rete di Rabbeni su cacio di rigore in una partita tiratissima con l’Audax Cervinara. La società in caso di mancata vittoria avrebbe sollevato dall’incarico il mister. Da allora i Delfini non hanno più steccato e ora non sognano solo i playoff ma anche il secondo posto: si tratterebbe di una rimonta storica.La speranza è che alla ripresa del campionato, dopo aver scartato panettoni e regali, i cittadini di Agropoli scelgano di dare a questa squadra il sostegno che merita, vivendo passo dopo passo la storia di un club che, nel suo essere piccolo, sta facendo qualcosa di epico. Carmine Infante

 

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