GUARRACINO RETROCEDE SPROFONDA IL SANT’AGNELLO, CENERENTOLA DEL CAMPIONATO DI ECCELLENZA

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L'AGROPOLI AZIONA LA FRECCIA PER IL SORPASSO IL SANT'AGNELLO E' SCARSO E  L'ALLENATORE GUARRACINO E' L'ANTI CALCIO – Agropoli News
Sono anni che denunciamo ad alta voce l’inadeguatezza di un tecnico scarso,  e irrispettoso verso ogni principio dello sport come Guarracino,50 anni  uno che colleziona figure barbine su ogni campo attraverso i suoi famigerati show dove si rende protagonista di trionfi di mancanza di rispetto  verso i suoi giocatori e gli avversari. Un allenatore inadeguato, uno che pratica il non gioco, l’anticalcio, è riuscito a fallire a fare sprofondare il Sant’Agnello in promozione facendolo retrocedere in malo modo collezionando la vergognosa cifra di 17 punti in classifica. Uno schiaffo alla società del presidente Negri che anche lui ha maledetto il giorno di averlo fatto ritornare sulla panchina del Sant’Agnello dopo le asfissianti pressioni per ritornare in sella mendicando la panchina. Guarracino ha fallito anche questa volta e noi non ce ne meravigliamo perché conosciamo bene il soggetto in questione, uno che non dovrebbe entrare in nessun impianto sportivo solo per i comportamenti vergognosi che ha ogni volta oltre agli scadenti e fallimentari risultati che ha ottenuto nella sua povera (si intende calcisticamente) carriera. Il Sant’Agnello è sprofondato in promozione, Negri non vuole più vedere la faccia di Guarracino nemmeno davanti ai cancelli del campo, e una categoria andata per colpa della sua scarsezza e presunzione.
Un personaggio sgradevole, scurrile, maleducato, antisportivo, non dovrebbe proprio esserci nel mondo del calcio, una figura anzi una macchietta che il calcio farebbe bene a farne a meno sotto tutti i punti di vista. La retrocessione è solo la ciliegina sulla torta su quanto diciamo da tempo su questo personaggio, noi non siamo sorpresi, non siamo meravigliati, lo abbiamo sostenuto a gran voce in questi anni che questo Guarracino tutto può fare tranne che allenare nonostante mendichi panchine qua e là proponendosi spudoratamente. Ora si è bruciato anche l’ultimo jolly che aveva con Negri suo ex amico che gli ha dato l’opportunità di sedersi ancora una volta in panchina e rientrare dopo i danni fatti in giro, ma la resa dei conti è arrivata presto e il resoconto non poteva che essere questo. Ora vedremo chi avrà ancora il coraggio e lo stomaco di chiamarlo nuovamente e affidargli una panchina dopo aver distrutto anche il Sant’Agnello facendolo sprofondare in promozione e rendendola la cenerentola del campionato. Negri si mangia le mani. Sergio Vessicchio
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