Foto del giornale “La Repubblica”(clicca qui per leggere l’articolo)

Sono passati diversi giorni dal mio sfogo sopra le righe parlando di quanto successo a Firenze durante la partita con la Juve. Sono passati giorni, abbiamo speso parole forti o precise a seconda dei gusti e di come vogliano essere interpretate, abbiamo esternato il nostro pensiero deciso in radio e in tv, abbiamo fatto degli editoriali appositi e ci siamo beccati anche una querela come dulcis in fundo per non farci mancare niente. Ma la cosa non torna, o meglio, l’attenzione non la si vuole dare a quello che è il fulcro della discussione, al nocciolo della diatriba tra chi vi scrive e il pubblico di Firenze. Si sta parlando spesso, costantemente, e troppo di me, di VESSICCHIO.

Ma il punto non è questo, non è l’obbiettivo facile da colpire, non è il sottoscritto il problema, il vero problema è il RAZZISMO che si esprime in quello stadio nel Franchi di Firenze, il pensiero di tante persone che in un momento storico drammatico chiamano zingaro un ragazzo di 22 anni per una partita di calcio con una guerra e un genocidio alle porte di casa nostra, la VERGOGNA più grande è che va bene ci siamo presi una querela gli insulti gli sfottò di una città intera ma ad oggi stiamo ANCORA ASPETTANDO che il sindaco di Firenze Nardella condanni il razzismo avvenuto nello stadio della SUA città, che prenda le distanze da una manifestazione carica di odio e discriminazione perpetrata dai suoi cittadini. Caro sindaco Nardella siamo ancora in attesa di una sua posizione, dov’è il comunicato di condanna a questa piaga sociale? Perché ha più interesse a condannare Vessicchio e non il razzismo?? Perché questo silenzio assordante su questo tema delicato??? Lo sa che in Ucraina sta avvenendo uno sterminio di massa costringendo la gente ad emigrare diventando nomadi e i suoi cittadini hanno pensato bene di insultare con il termine ZINGARO un ragazzo di 22 anni per le sue origini slave???? Ma alla fine ciò che conta è spostare l’attenzione su Vessicchio, spostiamo il bersaglio è più facile, è più comodo, vero sindaco Nardella? Il giorno che qualcuno la insulterà sulle sue origini meridionali (speriamo mai) forse capirà cosa si prova, capirà allora che probabilmente il razzismo va combattuto senza se e senza ma con tutte le nostre forze, forse capirà come si sarà sentito Vlahovic e tutta la gente che ha sofferto e soffre gli effetti della guerra scappando da quell’inferno, e forse capirà anche insieme a tutti i media nazionali che il tema su cui prestare attenzione non è Vessicchio ma la lotta al razzismo, senza girare la faccia dall’altra parte. Giù il sipario. Sergio Vessicchio