QUESTA E’ LA JUVENTUS 2-0, ALEX SANDRO IN TRIPUDIO EGUAGLIATO NEDVED

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LA JUVENTUS CHIUDE CON UNA VITTORIA ALEX SANDRO LACRIME E TRIPUDIO 2-0

In molti hanno il rammarico per un campionato buttato per inseguire le scrizzofenie dell’esonerato. Due partite per far capire che questa Juventus non meritava di arrivare così lontano da un primo posto decisamente alla portata per l’organico e la rosa la più pagata, la più costosa. Il Monza è stata sempre un brutto cliente per la Juventus. Il risultato non fa una piega, il 2-0 è tanto meritato quanto ed è il frutto di una gara attenta e ben giocata con molte secondo linee. Il Monza non ha guardato passivamente, tutt’altro, ha giocato una buona gara e solo una grande Juventus lo costretto ad una sconfitta che non voleva assolutamente. I bianconeri in campo con il 3-4-3 dinamico, bello e pieno di soluzioni e varianti e con un Fagioli in grande spolvero e un Alcarez su di giri. Molte le azioni da una parte e dall’altra ma la Juventus si è fatta preferire.

 

Segnano Chiesa e guarda un pò Alex Sandro l’uomo discusso e poi osannato e applaudito. 1-0! Rete di Federico Chiesa! Il numero 7 bianconero riceve da Milik, riesce a saltare D’Ambrosio vincendo un contrasto ed, entrato in area, e calcia sul primo palo, battendo Sorrentino. Nella ripresa  Rete di Alex Sandro! Corner a uscire di Fagioli e tocco di spalla di Alex Sandro, che anticipa Mota sul primo palo e segna nel giorno in cui raggiunge Pavel Nedved in testa alla classifica dei giocatori stranieri con più presenze nella storia bianconera. In mezzo due traverse, goal sbagliati e azioni travolgenti. Poi la coppa Italia e  il tripudio per Alex Sandro con la maglia celebrativa numero 327 . Si chiude con il rammarico di aver perso lo scudetto ma la stagione è salva con la coppa Italia. Bene così, la Juventus è questa, si cambia pagina ora gli annunci dei nuovi arrivi, delle conferme, dei rinnovi e degli adddi. Giuntoli al comando in attesa di un nuovo presidente e con il governo tecnico in cantina. la Juventus in fondo la si ama in questo modo. Sergio Vessicchio

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