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Marotta sul mercato: "Grande colpo? C'è il Mondiale, puntelleremo al meglio  la squadra"

Come accaduto a Suning, pure l’era Oaktree avrà inizio allo stadio Marcantonio Bentegodi. Allora – era il 21 agosto 2016 – avversario era il Chievo (con i nerazzurri mandati ko dalla doppietta di Birsa), stavolta toccherà al Verona dare il battesimo al fondo californiano. In tribuna non ci saranno rappresentati della nuova proprietà, anche perché sarà una passerella prima del rompete le righe visto che pure il Verona il suo l’ha fatto conquistando la salvezza grazie alla vittoria di lunedì a Salerno. La partita più importante si giocherà nei primi giorni della prossima settimana, quando Simone Inzaghi – come d’abitudine – incontrerà in sede MarottaAusilio e Baccin per fare il punto prima della partenza per le vacanze.

Dopo Istanbul, i desiderata dell’allenatore (quelli di tenere tutti i protagonisti di quella cavalcata) furono sconfessati, ma stavolta, a fronte di una richiesta simile – confermare la rosa campione d’Italia – l’allenatore potrebbe avere buon gioco. Gli scenari sono cambiati e, a livello tecnico, gli arrivi di Zielinski e Taremi andranno a compensare le partenze di Klaassen e Sanchez. Quindi non servirebbe più nessuno oltre a un secondo portiere al posto di Audero (Bento e Martinez in ballottaggio), questo perché – va ricordato – Inzaghi (che mai aveva pensato di rinunciare ad Acerbi, titolare pure stasera, nei giorni della bufera con Juan Jesus) tifa perché venga trovato un accordo pure con Dumfries. In assenza di rinnovo, l’olandese finirebbe invece sul mercato per scongiurare uno Skriniar-bis, questo porterebbe alla necessità di trovare un sostituto (con Yukinari Sugawara, giapponese dell’Az, in pole), considerato che Buchanan finora è stato schierato praticamente sempre a destra da Inzaghi.

Oaktree lascerà ampia autonomia a Marotta in qualità di responsabile dell’area tecnica, al netto del paletto principale dovuto alla necessità di chiudere il mercato in attivo, dato che anche il player trading è visto come un mezzo per diminuire l’indebitamento del club. Unica soluzione per riuscire a far quadrare i conti, sarà attingere a piene mani dai tanti giovani che hanno fatto benissimo in prestito in questa stagione.

La punta di diamante è Valentin Carboni (che l’Inter proverà a vendere per 30 milioni), ma non vanno dimenticati Satriano (per cui, oltre a Betis e Valencia, si è fatto avanti lo Stoccarda), Agoume (riscatto col Siviglia a 8 milioni, ma a 5-6 può arrivare il sì), Oristanio (4 milioni il riscatto che dovrà pagare il Cagliari), Zanotti (titolare nell’Under 21 azzurra), Vanheusden (capitano allo Standard), i fratelli Esposito, Sebastiano e Francesco Pio; i fratelli StankovicFilip e AleksandarRadu (al rientro da Bournemouth) senza dimenticare Di Gregorio per cui l’Inter incasserà il 10% sulla rivendita.

C’è il Como nel futuro di Emil AuderoRobert e Michael Hartono, fratelli indonesiani proprietari del club, vogliono regalarsi per la Serie A il portiere italo-indonesiano, realizzando così uno dei sogni di Erick Thohir (che per lo stesso motivo lo avrebbe voluto all’Inter quando però era in orbita Juve). In base all’accordo preso un’estate fa con la Samp, l’Inter dovrebbe versare 7 milioni ma l’intenzione – nonostante le dichiarazioni di facciata – è di guardare altrove affiancando a Sommer un titolare bis: in cima alle preferenze c’è Bento con alternativa sempre più forte Martinez del Genoa che ha già maturato esperienza in Italia e non è al centro di una possibile asta.

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