SCANDALO SUPERCOPPA, LA JUVENTUS INCULATA 2 VOLTE DI SERGIO VESSICCHIO

Quello che si sta verificando anche quest’anno è a dir poco scandaloso. La supercoppa di Lega fissata per il 22 dicembre in Arabia saudita sarà spostata al 5 gennaio giorno prima di Juventus- Napoli con i partenopei senza i giocatori partiti per la coppa d’Africa. Una doppia incultura pe la Juventus  e voi direte perché doppia. In primo luogo perché si vedrà spostata la gara con il Napoli senza i tre migliori campioni in squadra e in secondo luogo perchè la partita di supercoppa si farà, pensate un pò, in casa dell’Inter. E’ vero che la supercoppa si gioca in casa di chi ha vinto il campionato ma è anche vero che quando lo vince la Juventus la supercoppa non la fanno fare mai a Torino.

 

 

Uno scandalo, una vergogna, una porcata vergognosa. Sempre contro la Juventus e poi se ne vengono che la Vecchia signora viene favorita con il solito ritornello con il quale mentono sapendo di mentire. La Juventus che organizza la superlega a livello europeo si fa inculare dalla lega calcio italiana. Agnelli non dice mai una parola. Il Napoli fa quello che vuole, rinvia le partite come e quando vuole con le scuse. Cambia arbitri a proprio piacimento e poi bisogna accettare tutto quello che fanno con l’ausilio di prepotenti urlatori di salotti televisivi dove la Juventus non interviene facendo umiliare i propri sostenitori.

 

 

Questo è uno schifo, questo è marcio puro, altro che calciopoli questi sono dei criminali. Un sistema di corruzione chiarissimo, dalle moviole falsate e commentate a proprio piacimento allo spostamento delle partite fatto per andare contro la Juventus. Basta vedere la stesura del calendari di quest’anno. Dopo ogni sosta per la nazionale la Juventus viene accostata a squadre per metterla in difficoltà. prima sota la Juventus senza giocatori va a Napoli, seconda sosta si riprende e la Juventus gioca con la Roma e con l’Inter, terza sosta e la Juventus, alla ripresa, gioca con la Lazio fuori casa  e l’Atalanta. Una vergogna indegna. E potremo dirne di tante ancora. Ma siamo schifati. Sergio Vessicchio